STORIA DEL GIOCO D’AZZARDO NEGLI USA
Dal 2018 l’industria del gioco d’azzardo statunitense conosce un periodo di massimo splendore. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è sempre stato così. In effetti, da quando le 13 colonie americane proclamarono la loro indipendenza, il gioco d’azzardo è stato fortemente limitato, ostacolato e, in numerose occasioni, persino vietato.
Bisogna attendere il 2018, anno in cui la Corte Suprema ha abbattuto il Professional and Amateur Sports Protection Act (PASPA), per rendere per la prima volta liberi tutti gli Stati, nel decidere come legiferare in materia di scommesse sportive.
Le prime manifestazioni del gioco d’azzardo nell’America coloniale
Benché il gioco d’azzardo sia sempre stato presente in tutte le culture del mondo, le testimonianze storiche di questo fenomeno nelle culture native americane sono davvero scarse. I primi coloni, in particolare inglesi, francesi e spagnoli, introdussero nelle Americhe i primi giochi provenienti dall’Europa, come i precursori storici dei contemporanei Blackjack e Roulette.
I coloni del XVIII secolo, ancora sotto il dominio britannico, idearono molteplici forme di lotteria con lo scopo di promuovere lo sviluppo economico di questi territori. Contemporaneamente, le classi più abbienti trovarono nelle scommesse sui cavalli un piacevole passatempo. I grandi proprietari terrieri della Virginia svilupparono persino le prime regole relative alle quote e ai limiti sugli importi puntati. Nel 1769, la corona britannica impose restrizioni sui giochi di lotteria, che divennero un altro dei tanti punti di scontro alla base della Guerra d’Indipendenza.
Il gioco d’azzardo nel nuovo Stato americano
Durante i primi anni della “Nuova America”, il gioco d’azzardo conobbe un certo periodo di tolleranza. Tuttavia, a metà del XIX secolo, il fervore religioso incarnato da diversi movimenti protestanti, come i battisti e i metodisti, considerò il gioco d’azzardo come uno dei principali sintomi del peccato. L’influenza dei movimenti moralisti e la loro crescente presenza nelle istituzioni statali finirono per generalizzare la proibizione di tutte le forme di gioco d’azzardo.
Nonostante le proibizioni, il gioco d’azzardo clandestino trovò numerosi modi per sussistere e persino prosperare. La progressiva espansione e colonizzazione dell’Ovest degli Stati Uniti nel corso del XIX secolo, popolarmente nota come Wild West, diede origine a un periodo storico caratterizzato dall’assenza dell’autorità dello Stato e dall’assenza di regolamentazione. In questo contesto, una miriade di locali dedicati al gioco d’azzardo (i cosiddetti “saloon”) fiorirono lungo i confini della frontiera in costante espansione. Altri territori, come New Orleans in Louisiana, optarono per spostare le attività di gioco d’azzardo su navi e imbarcazioni sulle quali il capitano esercitava l’autorità esclusiva.
Il consolidamento dell’industria del gioco d’azzardo
L’inizio del XX secolo portò con sé molteplici contraddizioni. Nonostante il crescente interesse popolare e lo sviluppo di un’intera industria del gioco d’azzardo, grazie a contributi come la creazione della prima “Slot Machine” da parte di Charles Fey, i movimenti religiosi e moralistici riuscirono comunque a rafforzare le proibizioni nella stragrande maggioranza degli Stati.
La prima riconciliazione con il gioco d’azzardo avvenne dopo il crollo di Wall Street del 1929. Il Nevada fu uno degli Stati che prese l’iniziativa di depenalizzare e regolarizzare il gioco d’azzardo per offrire qualche sollievo economico. Negli anni Cinquanta, la mafia trasformò Las Vegas nella capitale americana del gioco d’azzardo, riempiendola di hotel e casinò emblematici come il Caesar’s Palace. Proprio con l’obiettivo di combattere la criminalità organizzata, il Congresso degli Stati Uniti emise nel 1961 il Federal Wire Act, una legge che criminalizzava l’uso delle linee telefoniche e di altri mezzi di comunicazione interstatali per la gestione delle attività di scommesse.
Alla fine del XX secolo vi è stata una parziale legalizzazione del gioco d’azzardo in alcuni territori. Nel 1977, lo Stato del New Jersey legalizzava il gioco d’azzardo nella città di Atlantic City. Nel 1979, la tribù dei nativi americani Seminole ha autorizzato la creazione della prima riserva commerciale dedicata al gioco del bingo. Diverse altre tribù hanno inseguito la stessa strada, e promulgato, infine, nel 1988, l’Indian Gaming Regulatory Act. Inoltre, negli anni ’90, Stati come l’Illinois, la Louisiana e il Michigan hanno autorizzato il gioco d’azzardo in alcune aree dei loro territori.
Il gioco d’azzardo nel XXI secolo
Negli anni ’90 nacque l’“industria dell’iGaming”. Con l’avvento di Internet, è iniziato lo sviluppo di software volti a offrire nuove forme di intrattenimento unite al gioco d’azzardo, in cui la presenza dell’abilità è maggiore. Si è assistito anche al naturale sviluppo del “gioco d’azzardo online”, come i giochi da casinò, le slot machine, le scommesse, le lotterie e il bingo online.
Contemporaneamente, nel 1992 il Congresso degli Stati Uniti ha approvato il Professional and Amateur Sports Protection Act (PASPA), noto anche come “Bradley Act”, che impediva agli Stati di legalizzare le scommesse sportive, ad eccezione del Nevada e di alcuni tipi di scommesse in Oregon, Delaware e Montana. Questa legge prevedeva anche che gli Stati in cui esistevano licenze per i casinò, come il New Jersey, avessero il termine di un anno per regolarizzare le scommesse sportive. Tuttavia, il New Jersey non riuscì a rispettare il termine.
Nel 2006, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato l’Unlawful Internet Gambling Enforcement Act, una legge che costringe gli operatori del gioco d’azzardo e gli istituti di credito a bloccare i pagamenti provenienti dal gioco d’azzardo illegale.
Nonostante avesse disatteso la scadenza del PASPA, lo stato del New Jersey ha promulgato nel 2010 lo Sports Wagering Act, la prima legge che autorizzava le scommesse sportive nei casinò e negli ippodromi. Questa misura ha scatenato una battaglia giudiziaria tra le federazioni sportive americane e lo stato del New Jersey, che si è conclusa solo nel 2018 con la sentenza della Corte Suprema nella causa Murphy v. National Collegiate Athletic Association. La Corte Suprema finalmente ha dichiarato che la legge PASPA è incompatibile con il 10° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, secondo il quale il governo federale non può imporre agli Stati come legiferare.
Da allora, ogni Stato è libero nel decidere come legiferare in materia di scommesse sportive. Ciò ha portato a una progressiva liberalizzazione dell’industria del gioco d’azzardo in tanti stati. Non si tratta solo di scommesse sportive, ma anche di altre forme di gioco d’azzardo.
- Posted by Alain López Royer
- On 22 Novembre 2024