Settore giochi: a quando la fase 2?
Su Diritto 24 è stato pubblicato un contributo dell’Avv. Prof. Fabio Maggesi dal titolo: “Fase due: necessario un piano per il settore dei giochi”.
Il nostro paese sta affrontando la nota “fase due” dopo un difficile periodo di chiusure totali. Nel DPCM elaborato dal Governo sono stati stabiliti step di apertura per le diverse attività; tra esse non rientra purtroppo il settore dei giochi che potrebbe riaprire addirittura nella ipotetica “fase tre”.
Con provvedimento dello scorso 23 aprile, prot. 125127/RU il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli aveva determinato il calendario della riapertura di alcuni giochi nelle sole tabaccherie. Il provvedimento, che fa seguito alla nota prot. n. 123757/R.U. del 22 aprile 2020, con cui il Direttore dell’ADM ha informato il Ministro dell’Economia e delle Finanze di voler avviare, in considerazione delle iniziative in fieri e delle tempistiche relative alla c.d. “Fase 2” dell’attuale emergenza epidemiologica, un graduale ripristino delle attività di gioco secondo criteri che privilegino motivi di salute pubblica, aveva stabilito dal 27 aprile la ripresa della raccolta dei giochi numerici 10eLotto, Million Day, Winforlife e Vincicasa. Dal 4 maggio la ripresa dei giochi SuperEnalotto, SuperStar, Eurojackpot e Lotto tradizionale e delle scommesse che implicano la certificazione da parte del personale dell’Agenzia. Dall’11 maggio era stata stabilita la ripresa della raccolta delle scommesse su eventi sportivi, non sportivi e simulati, mantenendo in ogni caso l’obbligo di spegnimento dei monitor in ricevitoria, e della raccolta tramite dispositivi elettronici tipo slot machine.
In data 29 aprile è però arrivata la smentita di ADM che ha vietato scommesse e slot machine nelle tabaccherie a partire dal 04 maggio, modificando quando detto:
“Art. 1. È disposta presso gli esercizi per i quali non vige obbligo di chiusura: – dal 27 aprile 2020 la ripresa della raccolta dei giochi numerici “10&Lotto”, “Millionday”, “Winforlife” e “Winforlife Vincicasa” le cui estrazioni avvengono da remoto, mantenendo in ogni caso l’obbligo di spegnimento dei monitor e dei televisori; – dal 4 maggio 2020 la ripresa della raccolta dei giochi “SuperEnalotto”, “SuperStar”, “SiVinceTutto SuperEnalotto”, “Eurojackpot”, “Lotto tradizionale” – le cui attività estrazionali e di controllo verranno effettuate nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria.
Art. 2. Dal 4 maggio 2020 è disposta la ripresa della raccolta in modalità on-line delle scommesse che implicano la certificazione a parte dell’Agenzia”.
Non è comprensibile la motivazione per cui siano ripresi i predetti giochi e non le scommesse o la riaccensione delle slot, non è chiaro quale studio possa aver determinato che i Giochi Virtuali provochino assembramento tanto da vietarli a differenza per esempio del 10 e Lotto.
L’attività di gioco viene per assurdo assimilata alle altre attività di svago, come ad esempio le manifestazioni organizzate, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, per le quali non è stata calendarizzata nessuna data per la ripartenza. La grande differenza viene dettata dalla maggiore sicurezza che si potrebbe adottare nelle sale dedicate quali distanziamento sociale o ingressi contingentati. Lo stesso vale per gli esercizi generalisti che offrono gioco con spazi dedicati defilati rispetto a quelli destinati all’attività commerciale. Impossibile paragonare tali attività a sale come le discoteche. Sarebbe stato forse più giusto includere i punti gioco fra gli esercizi commerciali al dettaglio che riapriranno il prossimo 18 maggio, dato il rischio di assembramento assolutamente controllabile con l’adozione di semplici protocolli.
Vale la pena, a riguardo, menzionare il documento prodotto dalle associazioni di categoria con cui sono state avanzate alcune proposte per la ripartenza. Viene evidenziata la necessità di annullare l’aumento del Preu fissato nella legge di Bilancio 2020, per consentire che nella riapertura le attività non subiscano oneri che erano già poco sostenibili all’epoca pre-Covid19; vanno poi affrontate le questioni legate ai territori con limiti orari e distanziometri che – se applicati in aggiunta allo scaglionamento delle riaperture – annulleranno tutti gli sforzi per far ripartire il settore. Da ultimo è necessario porre in essere ogni sforzo per contrastare il gioco illegale e clandestino.
Per le sale dedicate occorrerebbe garantire il distanziamento sociale e il contingentamento all’accesso, essendo già dotate di meccanismi di controllo in entrata e sistemi di videosorveglianza. Basterebbe riposizionare gli apparecchi garantendo che a usufruire degli stessi sia un solo avventore.
La situazione sembra essere più complessa per esercizi pubblici come i bar, per cui vi sono sul tavolo diverse proposte: considerare la grandezza degli spazi e limitare l’accensione anche ad una sola slot machine. Si deve tener conto del fatto che in molti esercizi gli apparecchi sono posti in aree separate rispetto alla somministrazione e in molti casi sono dotati di salette isolate.
La chiusura totale e prolungata ha già messo in ginocchio centinaia di aziende (non solo di gioco) ed il suo protrarsi non potrà che aggravare lo scenario in cui molte di esse non saranno più in grado di riaprire.
La speranza è che le proposte avanzate dal settore vengano portate all’attenzione delle istituzioni governative in vista del prossimo decreto legge che dovrà contenere le misure per la ripresa economica e che, per il comparto che incide sul Pil italiano per l’1%, si assicuri una dovuta ripresa.
- Posted by MepLaw
- On 8 Maggio 2020