Novità IVA 2015 – VAT MOSS e Servizi Digitali in UK
Già con la normativa del “distance selling”, il legislatore europeo ha cercato di regolamentare la gestione IVA nello scambio di merci diretto tra le società e i consumatori finali all’interno dell’unione Europea.
Seguendo le regole del distance selling, una società sarebbe obbligata ad aprire partita IVA negli stati in cui i propri consumatori finali risiedono. Nel Regno Unito, ad esempio, l’apertura di VAT diventerebbe obbligatoria qualora una società residente in un qualsiasi stato membro dell’Unione Europea vendesse a consumatori finali in UK per cifre superiori alle 70,000£ annue.
Tuttavia, il distance selling riguarda la vendita e la circolazione di beni; la direttiva non fa alcun riferimento alla prestazione di servizi.
Tale lacuna normativa è stata superata con la direttiva IVA 2015.
La nuova legge sull’IVA, chiamata legge GOOGLE, si riferisce alla vendita di servizi digitali ai consumatori finali.
Viene imposto di applicare a tali tipi di transazioni commerciali l’aliquota IVA del paese in cui il consumatore è residente.
I servizi digitali regolati da questa novità normativa sono:
- Servizi di Broadcast, radio e TV;
- Servizi di telecomunicazione (call waiting, call forwading…);
- Servizi forniti esclusivamente elettronicamente (es. e-book);
- E-learning l’intervento di un tutor non è previsto.
Questa nuova legge ha portato ad un aumento degli obblighi di compliance poiché le aziende che forniscono questo tipo di servizi dovranno ottenere dai proprio consumatori almeno due documenti (oltre l’indirizzo IP) che provino la residenza del consumatore stesso. Inoltre, bisognerà conservare nei propri archivi tale documentazione per 10 anni dopo la vendita.
Per la corretta applicazione di questa nuova legge, è molto importante identificare:
- Il paese di residenza del consumatore finale, per individuare l’aliquota corretta applicabile;
- Il luogo di fornitura del servizio (in casi si forniscano reti telefoniche fisse o servizi di reti Internet, vale il luogo di fornitura).
Le novità introdotte vanno a gravare maggiormente sulle piccole e medie aziende, che si trovano a dover affrontare un aumento degli adempimenti burocratici con un incremento di costi spesso non sostenibile.
Il legislatore inglese ha cercato di porre una soluzione a questo problema, offrendo la registrazione allo schema VAT MOSS.
I micro-businesses inglesi che hanno un fatturato inferiore a quello minimo per la richiesta del numero VAT (81,000£) potranno registrarsi per lo schema MOSS (Mini One Stop Shop) che permetterà fino al 30/06/2015 di identificare la location dei propri clienti sulla base delle informazioni fornite dai provider dei servizi di pagamento.
Una volta registrati per lo schema VAT MOSS, bisognerà presentare una dichiarazione trimestrale, la cui data di scadenza sarà fissata il giorno 20 del mese successivo (es. per il trimestre 01-01/31-03 la scadenza sarà il 20-04). In tale data bisognerà anche pagare il relativo debito verso l’autorità fiscale inglese (HMRC).
L’HMRC (per esempio) inoltrerà le parti rilevanti della dichiarazione ad ogni stato in cui i consumatori risulteranno residenti o comunque dove i servizi sono stati prestati e si dovranno pagare le tasse nella giurisdizione assegnata.
L’applicazione allo schema VAT MOSS permette di non dover aprire una partita IVA in ogni stato membro in cui i propri clienti risultano essere residenti.
Parere fornito da
Tax & Advise LTD
- Posted by MepLaw
- On 3 Marzo 2015