Multe e come difendersi
Chi non ha mai ricevuto delle multe e le ha ritenute ingiuste?
E quante volte avete cercato soluzioni su internet?
Il panorama delle opposizioni a sanzioni amministrative appare semplice, basta presentare un ricorso al Prefetto entro 60 gg dalla ricezione o un ricorso anche personalmente al Giudice di Pace competente per territorio entro 30 gg.
Allora vi chiederete che senso ha quest’articolo?
Perché devo perdere tempo a leggerlo fino alla fine se su internet ormai trovo tutte le risposte? Una cosa è certa le ricerche online da parte di semplici utenti non potranno mai prospettare le soluzioni che è in grado di trovare un legale, che grazie alle competenze tecniche potrà trovare motivi anche in multe che appaiono inopponibili.
Il primo passo per l’opposizione di una multa è quello di verificare se essa è stata notificata nei termini di legge, ossia entro 90 giorni dalla commissione dell’infrazione al CDS. Altri elementi da verificare sono: il controllo della targa, ripercorrere se il giorno dell’infrazione eravate in quel determinato luogo ecc.….
Mai dimenticare inoltre che in caso di sanzione che prevede la decurtazione dei punti patente, è obbligatorio inviare la dichiarazione ex art. 126 bis CDS, che comunica chi si trovava alla guida al momento dell’infrazione. La dichiarazione va fatta anche se il guidatore ed il proprietario della vettura coincidono; dimenticarsi di inviare questa comunicazione vi costerà una nuova sanzione ammontante ad € 291,00 oltre spese di notifica.
Nel tempo purtroppo la Suprema Corte ha parecchio limitato i motivi di opposizione alle sanzioni amministrative, in passato si contestava, con accoglimento da ambe due le autorità suddette (Prefetto e Giudice di Pace), per mancata contestazione immediata, per assenza di autentica, per mancanza del numero civico; tutti questi motivi rendevano nullo il verbale ma oggi le cose sono cambiate.
L’evoluzione giurisprudenziale ha comportato una radicale modifica delle impugnazioni a verbali, rendendo più complicato chiedere ed ottenere l’annullamento delle sanzioni comminate anche grazie all’ausilio di nuove tecnologie che rilevano l’infrazione; questo rende necessario una preparazione tecnica per la richiesta dell’annullamento della multa.
Opposizione al Prefetto ed ordinanza di ingiunzione
Come riportato anche nel testo della multa la sanzione può essere impugnata davanti al Prefetto. Purtroppo però sul verbale non viene riportato che in caso di rigetto del ricorso il Prefetto emette un provvedimento “L’ordinanza ingiunzione”, che deve essere emessa entro 180 giorni se il ricorso viene indirizzato all’agente accettatore e entro 210 giorni se il ricorso viene indirizzato alla prefettura. In tal caso la sanzione verrà raddoppiata. La normativa prevede infatti che l’ordinanza d’ingiunzione condanni al “pagamento di una somma non inferiore al doppio del minimo edittale previsto per ogni singola violazione, oltre alle spese”. Per meglio comprendere vi faccio un esempio – se la sanzione ammonta ad € 35,00 + spese di notifica, l’ingiunzione sarà di € 70,00 € + spese di notifica.
E’ dunque importantissimo comprendere quando e se conviene presentare ricorso al Prefetto e quando è invece preferibile pagare la sanzione, eventualmente, entro 05 giorni dalla ricezione cosi da pagarla con la riduzione del 30%.
Vero è che anche l’ordinanza è impugnabile, ma solo ed esclusivamente per i motivi attinenti all’ordinanza stessa, entro 30 giorni dalla sua notifica.
Ricorso al Giudice di Pace
Anche il ricorso al Giudice di Pace ha subito dei mutamenti. In passato l’opposizione, presentata sempre con ricorso, non comportava alcun dispendio economico per il ricorrente, l’iscrizione al ruolo era esente, oggi contrariamente l’iscrizione costa € 43,00.
Anche in questo caso si può presentare ricorso personalmente e stare in giudizio senza l’assistenza tecnica di un avvocato ma io lo sconsiglio. Per essere più chiara, se un privato cittadino, residente a Viterbo, presenta ricorso al Giudice di Pace di Roma senza eleggere domicilio a Roma, non avrà mai nessuna comunicazione da parte della cancelleria del presentato ricorso. Questa è solo una delle piccole regole che bisogna conoscere per non incorrere in errori procedurali che inficerebbero il buon esito del ricorso.
Una volta iscritto il ricorso, il Giudice fissa l’udienza e la cancelleria notifica alle parti il decreto di fissazione udienza. All’udienza fissata compaiono le parti o l’avvocato e, se si è costituita, l’amministrazione che ha emesso la sanzione. Il Giudice preso atto delle posizioni delle parti, se ritiene fondato il ricorso, può accogliere integralmente le ragioni riportate e quindi annullare la sanzione con condanna alle rifusione delle spese da parte dell’amministrazione opposta; può ritenere il ricorso infondato e rigettarlo con condanna alle spese, o può ritenere parzialmente fondato il ricorso e modificare la sanzione con compensazione delle spese.
Quanto riportato vuole essere una breve esposizione di quello che potrebbe accadere in caso di contestazione di un verbale a sanzione amministrativa. Per conoscere dettagli e specifiche il dipartimento di diritto civile dello Studio Legale Meplaw resta a completa disposizione.
Annalisa Crisci
- Posted by Annalisa Crisci
- On 18 Novembre 2022
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