La Fuga dei Pensionati Italiani in Portogallo
Ci preme, con il presente articolo, riportare l’intervista pubblicata su diversi quotidiani italiani
relativa alla “fuga” dei pensionati Italiani in Portogallo e rilasciata dall’Avvocato Elisabetta Bortone, nostra referente del Portogallo.
“Scatta la grande fuga dei pensionati in Portogallo. Tra i Paesi più gettonati dove lo stipendio mensile, come in un paradiso offshore, si incassa al lordo, senza pagare un euro all’Agenzia delle entrate c’è il Portogallo.
Alcuni pensionati hanno raccontato la loro fuga in terra lusitana. “A inizio 2016 – spiega un pensionato – vado a vivere a Sesimbra, mezz’ora da Lisbona, su un promontorio che pare Portofino. Pagherò 300 euro d’affitto per un bilocale fronte-mare, 10 euro per mangiare ottimo pesce al ristorante “. Ma soprattutto vedrà la sua pensione crescere dalla sera alla mattina – del tutto legalmente – del 30%. “Quanto prendo non glielo dico – sussurra con pudore – ma confesso che solo di Irpef risparmierò 15mila euro l’anno”. Come dire che ogni mese, grazie alle generose agevolazioni del fisco portoghese, si troverà in tasca 1.250 euroin più. Il piano portoghese per attrarre i pensionati come prevedibile, viaggia a gonfie vele. Inglesi e brasiliani sono arrivati a centinaia. Entro fine 2015 oltre 5mila francesi, terrorizzati dalle tasse sul lusso di Francois Hollande, si trasferiranno verso sud nella nuova Terra Promessa previdenziale. Le regole sono semplici: basta vivere 183 giorni l’anno nel paese, assumere lo status di “residente non abituale” et voilà , il gioco è fatto: per dieci anni la pensione è esentasse.L’Inps l’accredita lorda, come previsto dagli accordi bilaterali. E l’erario locale non effettua alcun prelievo. I numeri dell’Italia per il momento sono molto inferiori: 51 espatriati nel 2014, il triplo dell’anno prima. Ma crescono geometricamente. “Quest’estate abbiamo ricevuto 15-20 richieste di informazioni alla settimana” assicura Elisabetta Bortone, avvocato dello studio Haag a Lisbona. “Noi almeno 20-30 al mese”, calcola Marcello Menichetti della Camera di Commercio Italia-Portogallo. Il passaparola funziona. “Io sono rinata – racconta entusiasta Luisa Gaiazzi, 63enne ex impiegata di un’azienda farmaceutica residente nella capitale lusitana da un anno – . A Roma con i miei 840 euro al mese faticavo a far quadrare i conti. In Portogallo, a parte la lingua su cui fatico un po’, mi sento una signora”. I suoi 840 euro sono diventati 1.150. Non solo: “D’affitto pago il 25% in meno per un bilocale identico a quello che avevo al Prenestino, il paese è sicuro, la gente accogliente, il caffè costa 60 centesimi al bar. Questa cotoletta di vitello con contorno – dice mulinando forchetta e coltello al suo tavolo fisso al Solar di San Josè – viene solo 5,5 euro. E così posso permettermi pure un quartino di rosso. Un paradiso!“.
Fonte : Il Giornale
Lo Studio rimane a disposizione dei propri assistiti per informazioni nel merito e quindi di eventuale consulenza da tenersi presso lo studio della nostra referente in Portogallo.
- Posted by MepLaw
- On 29 Ottobre 2015