La family-based green card.
Il ricongiungimento familiare
Sin dal 1965, la family-based immigration – ovvero il processo migratorio basato sul concetto di famiglia – rappresenta il pilastro della politica dell’immigrazione USA.
Infatti, mentre gli altri Paesi tendono principalmente a favorire le migrazioni basate sulle competenze (o skills), gli Stati Uniti d’America ammettono maggiormente – rispetto a qualsiasi altra categoria di migranti – soggetti che siano legati da legami familiari con cittadini americani o, comunque, con residenti permanenti (a/k/a LPR, legal permanent resident).
Col tempo quest’iniziale enfasi – improntata al massimo sul concetto di unità familiare anche con l’emanazione di un numero sempre crescente di disposizioni family – friendly, ha ceduto il passo ad un sistema d’immigrazione basato su congetture quanto al concetto di famiglia e d’immigrazione che, di contro, mal si conciliano con quanto appena affermato.
In via esemplificativa ma non esaustiva, difatti, la legge americana ritiene che sussista una distinzione netta tra migrati permanenti e temporanei e che vi siano soggetti nel processo di adjustment of status, in regime di protezione temporanea (TPS) o del tutto fuori dal sistema legale dell’immigrazione (unauthorized person). Di conseguenza, invece di promuovere il principio fondamentale dell’unità familiare, il sistema dell’immigrazione USA spesso contribuisce a prolungati periodi di separazione dei nuclei familiari.
Malgrado l’esistenza di fondamenti giuridici volti a disciplinare l’ingresso, l’odierno numero di visti disponibili per i family preference immigrants è limitato, specialmente per i richiedenti che provengono da determinati Paesi.
Le richieste di ricongiungimento familiare sono considerate il meccanismo primario attraverso il quale le persone possono trasferirsi negli Stati Uniti ma un numero sempre crescente di soggetti sono stati totalmente banditi dall’essere ammessi e sono stati considerati inidonei a regolarizzare il loro status.
Considerati i benefici ricollegati all’unità familiare nel contesto dell’immigrazione americana e considerate altresì le conseguenze negative derivanti dalla separazione di un nucleo familiare, il Governo degli Stati Uniti d’America, da qualche tempo, ha ripreso in mano il problema dell’immigrazione family related partendo da importanti considerazioni.
La prima risiede nel fatto che la separazione prolungata dei legal permanent resident dalle famiglie d’origine dovrebbe finire: si consideri che anche solo un anno nella vita di un bambino trascorsa forzatamente separato dai membri della famiglia può comportare, nel lungo periodo, delle conseguenze negative sul piano della salute e del benessere, che potrebbero persistere nonostante il ricongiungimento con la famiglia.
A ciò si aggiunga che i componenti del nucleo familiare che sono bloccati per lungo tempo nel procedimento volto all’ottenimento di un visto o dell’adjustment of status dovrebbero essere messi in condizione di poter viaggiare agevolmente. Infatti, il rischio che il potenziale migrante possa prolungare la sua permanenza potrebbe essere ridotto al minimo mettendo semplicemente in chiaro che la violazione dei requisiti di un visto temporaneo lo pregiudicherebbe dall’ottenere un permesso permanente in futuro.
Infine, sul presupposto che preservare l’unità familiare non significa necessariamente incrementare il numero di migranti permanenti: sarebbe un errore credere che tutte le famiglie desiderino essere riunite solo negli Stati Uniti.
Tutto ciò premesso, l’immigrazione family-based rimane uno degli strumenti più comuni utilizzati al fine di ottenere la green card e divenire un residente permanente negli Stati Uniti d’America. I cittadini americani ed i residenti permanenti possono presentare la richiesta all’USCIS (U.S. Citizenship and Immigration Services) al fine di portare i propri familiari nel Paese con un visto.
Attualmente, questo specifico visa program rappresenta circa i 2/3 dell’oltre 1 milione di green cards rilasciate annulmente.
Come la maggior parte dei visti per gli Stati Uniti, anche la family-based green card presenta diverse sottocategorie ciascuna delle quali viene definita sulla base del rapporto familiare che lega lo sponsor (cittadino americano o residente permanente) al beneficiario del visto.
Sarah Silvestri Bordi
- Posted by Sarah Silvestri Bordi
- On 24 Gennaio 2020