Insidie sul web: i consigli di Sebastian Gazzarrini
Spesso personaggi pubblici ed Influencer sottovalutano i numerosi pericoli presenti sul web. Sebastian Gazzarrini Iena di Italia 1 e noto Influencer racconta la sua esperienza
Sebastian Gazzarrini, noto al grande pubblico per la trasmissione televisiva Le Iene, è estremamente attivo nel mondo dei social, all’interno del quale, soprattutto tramite il profilo Instagram, intrattiene, promuove ed incuriosisce i suoi numerosissimi follower. L’universo social come ben noto, nasconde numerose insidie, che spesso traggono in inganno giovani alle prime armi che si approcciano con estrema superficialità a potenziali richieste di facili guadagni.
Sebastian Gazzarrini ha risposto alle nostre domande con semplici ma utili consigli per chi opera nel mondo del web.
• Pubblicità e Sponsorizzazioni:
“Faccio regolarmente sponsorizzazioni per imprese o brand, non mi è mai capitato di riscontrare problematiche in quanto, prima di svolgere qualsiasi attività, viene formulato un contratto gestito dai legali del mio management, e ogni contratto è sempre stato seguito alla lettera da entrambe le parti. Questi problemi capitano solitamente a quei personaggi pubblici che effettuano sponsorizzazioni senza siglare contratti “per fare prima”, senza essere seguiti da professionisti del settore, facendo un grosso errore.”
Eh già, Gazzarrini parla di “GROSSO ERRORE!”. Prima di svolgere un’attività di sponsorizzazione o fornire visibilità ad un prodotto o servizio di qualsiasi azienda o brand, tramite il proprio blog o profilo, è necessario farsi assistere da un professionista legale per non incorrere in spiacevoli problematiche soprattutto economiche. Gli accordi raggiunti senza la sottoscrizione di un contratto attentamente visionato da un professionista, infatti, seppur rapidi e semplici, potrebbero celare numerose insidie facilmente evitabili con le dovute precisazioni da porre in essere al momento della conclusione dell’accordo tra chi svolge la pubblicità e chi la commissiona. Non è necessario, infatti, avere alle spalle un’agenzia di management per far si che il contratto di endorsement non celi imprevisti e scomodi risvolti, basta essere tutelati da un competente legale di fiducia.
• Diritto d’immagine:
Alla nostra domanda riguardante casi nei quali è stato fatto un uso improprio di sue immagini o altri contenuti presenti sul web, Gazzarrini risponde:
“Si mi è capitato spesso quando caricavo i video originali dei miei contenuti su Facebook. Non avendo mai avuto un canale Youtube, puntualmente i miei contenuti venivano ricaricati su Youtube da canali a me sconosciuti, creandomi spesso danni a livello di views, e soprattutto guadagnando sulle mie creazioni. Fortunatamente Youtube rispondeva prontamente alle mie segnalazioni eliminando i contenuti.” embra essere un caso molto comune nel mondo del web, dove tutto è a portata di click. Tuttavia, anche qui vigono le stesse rigide regole del mondo reale. Chiunque realizzi un’opera originale, infatti, possiede automaticamente il Copyright, ossia il diritto esclusivo di utilizzarla. Ciò significa che chiunque utilizzi tale opera, senza aver previamente acquisito il consenso dell’autore o di chiunque altro ne detenga i diritti, oltre ad aver l’obbligo di cessare la divulgazione, rischia anche di incorrere in gravi sanzioni per violazione del copyright. Seppur il nostro ordinamento considera dei casi in cui l’utilizzazione dell’opera altrui è consentita (es. uso personale, scientifico o didattico), tra questi certo non rientra l’ipotesi del Gazzarrini ossia lo scopo di lucro, che rappresenta invece uno degli elementi fondamentali della violazione di copyright.
Quindi, il proprietario e titolare dell’opera avrà il diritto non solo di contattare direttamente l’Internet Service Provider sulla cui piattaforma la violazione è avvenuta, ma anche il soggetto che l’ha commessa, al fine di far cessare la divulgazione avvenuta senza consenso. Inoltre, come disposto dall’art. 156 della L. 633/1941 (Legge sul Diritto d’Autore) “Chi ha ragione di temere la violazione di un diritto di utilizzazione economica a lui spettante in virtù di questa legge oppure intende impedire la continuazione o la ripetizione di una violazione già avvenuta sia da parte dell’autore della violazione che di un intermediario i cui servizi sono utilizzati per tale violazione, può agire in giudizio per ottenere che il suo diritto sia accertato e sia vietato il proseguimento della violazione.”. Potrà essere adita quindi anche l’Autorità Giudiziaria al fine di richiedere la cessazione del comportamento abusivo e il risarcimento del danno che ne è derivato, utilizzando anche provvedimenti cautelari d’urgenza qualora vi siano i requisiti necessari. In base alla gravità della violazione il titolare del diritto, inoltre, potrà rivolgersi anche all’AGCOM, che potrà irrogare sanzioni amministrative.
• Utilizzo di un logo aziendale senza licenza:
“Mi è capitato in un video caricato su Facebook qualche anno fa nel quale era presente l’insegna e il logo di un’azienda locale che ha segnalato il contenuto alla piattaforma e in seguito alla segnalazione hanno fatto in modo di eliminare completamente il video dal web, senza altre conseguenze legali fortunatamente.”
Pubblicare contenuti nei quali si rinviene il marchio di un’azienda, senza accordo o senza aver ottenuto una liberatoria riguardante l’utilizzo dello stesso, risulta alquanto rischioso, soprattutto se si utilizza un profilo capace di raggiungere un numero ingente di utenti. Un marchio registrato, infatti, oltre ad identificare i prodotti e i servizi di una determinata azienda o brand, garantisce una particolare tutela giuridica. Da questa scaturisce su tutti il diritto di privativa, tramite il quale il titolare è libero di utilizzare in modo esclusivo il proprio marchio e decidere se negare a terzi lo sfruttamento. Per evitare ogni tipo di rischio, quindi, è necessario concludere preventivamente un accordo (di licenza o liberatoria), che spesso non obbliga ad alcuna prestazione economica, nel quale vengono fissati con precisione tempi e modi di utilizzo del marchio o del logo aziendale. Occorre sottolineare, che il titolare avrà sempre il diritto di ritirare la propria autorizzazione, senza fornire particolari giustificazioni, qualora reputi che dall’utilizzo possa derivare un pregiudizio alla propria immagine o reputazione.
Lo Studio Legale Associato MEPLAW offre un servizio di assistenza completo e preciso, potendo contare su un team di professionisti esperti, che pone a disposizione del cliente una tutela giuridica completa e immediata, volta ad assisterlo nel raggiungimento dei propri obbiettivi imprenditoriali.
- Posted by MepLaw
- On 18 Dicembre 2020