
Il TAR del Lazio blocca l’Albo PVR: ADM pronta al ricorso
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha emesso una decisione di particolare rilievo nel settore del gioco a distanza: la regolamentazione dell’Albo PVR subisce uno stop. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) è pronta ad impugnare la sentenza.
La vicenda
Il 25 ottobre 2024 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha emanato una Determinazione Direttoriale che ha apportato una sensibile modifica al settore dei PVR (Punti Vendita e Ricarica), istituendo l’Albo dei punti vendita per la ricarica dei conti di gioco collegati alle concessioni per la raccolta del gioco a distanza. Più nello specifico, la Determinazione Direttoriale ha sancito per i PVR la necessaria iscrizione al detto Albo al fine di poter svolgere la relativa attività, individuando e regolamentando i requisiti oggettivi e soggettivi essenziali per ottenere l’iscrizione, e fissando il termine ultimo per quest’ultima al 26 novembre 2024, poi posticipato al 6 dicembre 2024 e infine al 12 febbraio 2025.
Il giudizio
Sin da subito, l’istituzione dell’Albo e l’obbligatorietà dell’iscrizione al medesimo hanno suscitato alcuni dissensi, anche generati dalla difficoltà di iscriversi online allo stesso e dalle tempistiche stringenti. Difficoltà che hanno condotto un’impresa del settore ad impugnare la Determinazione Direttoriale di ADM dinanzi al TAR del Lazio.
In concreto, il procedimento è scaturito dal ricorso presentato da un concessionario del gioco a distanza, che ha contestato l’immediata applicazione dell’obbligo di iscrizione all’Albo PVR per i concessionari in regime di proroga tecnica.
Le motivazioni della sentenza
Il ricorso è stato avallato dal TAR, il quale ha ritenuto l’obbligo dell’iscrizione all’Albo come non applicabile agli attuali concessionari.
Nella decisione è stato sostenuto che l’introduzione di nuove disposizioni, senza una fase transitoria, avrebbe alterato l’equilibrio economico delle concessioni esistenti, violando il principio di stabilità e legittimo affidamento sancito dalla normativa europea. Il TAR ha evidenziato come ADM abbia erroneamente esteso l’obbligo di iscrizione all’Albo PVR ai concessionari già operativi, senza prevedere un adeguato periodo di transizione. Questo avrebbe generato un impatto significativo sulle condizioni operative e finanziarie degli operatori, con ripercussioni sulla loro sostenibilità economica. La normativa europea sulle concessioni pubbliche, richiamata nella sentenza, prevede infatti che qualsiasi modifica agli obblighi concessori debba rispettare i principi di proporzionalità e affidabilità normativa.
I Giudici amministrativi hanno, inoltre, sottolineato che ADM avrebbe potuto istituire l’Albo senza renderlo immediatamente vincolante per i concessionari in proroga, introducendolo gradualmente con l’assegnazione delle nuove concessioni previste dal decreto legislativo n. 41/2024.
Le conseguenze della decisione
L’annullamento della Determinazione Direttoriale di ADM comporta la decadenza delle principali disposizioni dell’Albo PVR, tra cui l’obbligo di iscrizione per i concessionari in proroga e il limite di ricarica settimanale di 100 euro. Tuttavia, resta ancora incerta la posizione di coloro che avevano già provveduto all’iscrizione e al pagamento della quota di 100 euro prima della sentenza.
ADM ha annunciato l’intenzione di impugnare dinanzi al Consiglio di Stato la sentenza del TAR del Lazio e, nell’eventualità in cui vincesse, le iscrizioni già effettuate rimarrebbero valide mentre, in caso contrario, i pagamenti verrebbero congelati in attesa della pubblicazione dei nuovi bandi per l’assegnazione delle future concessioni online.
La reazione degli operatori
Gli operatori del settore hanno accolto favorevolmente la decisione del TAR, sottolineando come la sentenza rappresenti un’importante tutela per gli operatori del settore, che rischiavano di subire danni economici significativi. D’altro canto, ADM sembra intenzionata a difendere la propria posizione e, dunque, se il Consiglio di Stato dovesse ribaltare la decisione del TAR, l’Albo PVR potrebbe tornare a essere operativo con le modalità originariamente previste. Al contrario, in caso di conferma della sentenza del TAR, ADM potrebbe dover rivedere completamente il proprio impianto normativo, introducendo un periodo transitorio o differenziando gli obblighi tra i concessionari attuali e quelli futuri.
Conclusioni
Il settore del gioco a distanza resta dunque in attesa di ulteriori sviluppi, mentre si accende il dibattito sulla necessità di un quadro normativo più stabile e prevedibile per gli operatori coinvolti.
Avv. Matteo Aniballi

- Posted by Matteo Aniballi
- On 27 Febbraio 2025