CHATGPT TUTELA LA PRIVACY E RIAPRE IN ITALIA
Il 28 Aprile 2023 il Garante per la protezione dei dati personali ha reso pubblico che ChatGPT ora è in grado di tutelare maggiormente la privacy e che, pertanto, il servizio è stato riattivato in Italia.
Ebbene sì, dopo un breve periodo di stallo, OpenAI LLC, la società statunitense che ha sviluppato e che gestisce ChatGPT, si è conformata a quanto richiestole dal Garante per la protezione dei dati personali ed è tornata a fornire i propri servizi anche agli utenti italiani.
Nello specifico, ChatGPT è una chatbot basata su intelligenza artificiale e apprendimento automatico, specializzata nella conversazione con utenti umani al fine di fornire informazioni. Una chatbot che per funzionare, però, raccoglie e tratta dati personali per addestrare i propri algoritmi.
Lo scorso 30 Marzo 2023 il Garante per la protezione dei dati personali ha riscontrato alcune problematiche sulla piattaforma ChatGPT e, conseguentemente, ha emanato un provvedimento con il quale ha comminato ad OpenAI la limitazione provvisoria del trattamento dei dati personali degli interessati stabiliti nel territorio italiano.
In seguito alle disposizioni del Garante, OpenAI ha adottato diverse misure per garantire la tutela della privacy degli utenti:
- ha pubblicato un’informativa al fine di rendere noto quali dati personali vengono utilizzati per addestrare gli algoritmi e con quali modalità. Informativa destinata a tutti gli utenti, sia in Europa che nel resto del mondo, con la quale si invita chiunque ad opporsi eventualmente a tale trattamento;
- ha ampliato l’informativa sul trattamento dei dati personali riservata agli utenti del servizio, rendendola accessibile durante la fase di registrazione;
- ha riconosciuto il diritto di opposizione per tutte le persone residenti in Europa, anche se non utenti del servizio, attraverso un modulo online facilmente accessibile;
- ha introdotto una schermata di benvenuto per l’accesso a ChatGPT in Italia, con rimandi all’informativa sulla privacy e alle modalità di trattamento dei dati personali per l’addestramento degli algoritmi;
- ha garantito la possibilità per gli interessati di richiedere la cancellazione di informazioni errate, ammettendo tuttavia che in alcuni casi non sia tecnicamente possibile correggere gli errori;
- ha chiarito che i dati personali degli utenti saranno trattati per l’addestramento degli algoritmi, a meno che non esercitino il diritto di opposizione, sulla base del legittimo interesse;
- ha implementato un modulo per l’esercizio del diritto di opposizione per gli utenti europei, permettendo loro di escludere le conversazioni e la cronologia dal training degli algoritmi;
- ha inserito un pulsante nella schermata di benvenuto per gli utenti italiani già registrati, attraverso il quale dovranno dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni e di avere il consenso dei genitori;
- ha introdotto la richiesta della data di nascita nella maschera di registrazione al servizio, bloccando la registrazione per gli utenti infratredicenni e richiedendo la conferma del consenso dei genitori per gli utenti ultratredicenni ma minorenni.
L’intera vicenda coinvolge in generale la normativa privacy e, pertanto, gli utenti e le aziende che, come OpenAI, intendono o continuano ad operare nel mondo del web e vogliono tutelare i propri diritti, avranno sicuramente bisogno dell’assistenza di uno Studio Legale esperto in materia.
Avv. Matteo Aniballi
- Posted by Matteo Aniballi
- On 5 Maggio 2023