L’introduzione della corporate tax negli Emirati Arabi Uniti
Lo scorso 31 gennaio gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato l’introduzione, per la prima volta nella loro storia, a partire dal 1° giugno 2023, della Federal Corporate Income Tax (CIT) o semplicemente la c.d. Corporate Tax, che fissa l’aliquota ordinaria al 9%, pur prevedendo delle eccezioni alla sua applicazione. Tale previsione ha avuto ed avrà un impatto diretto ed immediato sulle operazioni commerciali, sulle strutture societarie, ed anche sulle future operazioni di M&A realizzate nel paese, considerando il carattere totalmente innovativo di tale regime impositivo soprattutto a livello culturale.
Le eccezioni previste
Sono previste delle eccezioni all’applicazione dell’imposta avente aliquota del 9%, come ad esempio nei casi di imprese Start-up, tale da poterle permettere una crescita celere senza subire la pressione fiscale. Inoltre, non si applicherà ai dividendi, alle plusvalenze e ad altri redditi derivanti dal possesso di titoli azionari o titoli di altri tipi così come a tutte quelle imprese che non abbiano raggiunto 375 mila Dirham di profitto per ogni esercizio. Infine, il nuovo regime non troverà applicazione alle imprese e soggetti che operano nel settore dell’estrazione di risorse naturali, quali petrolio e gas, attività che ricopre una funzione primaria per il paese e concorre con una percentuale rilevantissima (oltre il 30%) alla formazione del PIL. Per tale settore, infatti, si manterrà l’imposizione già prevista dalle normative locali.
Rilevante è, altresì, la precisazione del MOF riguardante le c.d. Free Zone, cioè le zone “franche” che sono sparse in gran quantità nel territorio dei sette emirati e dove attualmente sono in vigore regimi normativi altamente competitivi e di vantaggio. Anche nelle free zone entrerà in vigore la c.d. Corporate Tax, ma di fatto rimarranno riconosciute le agevolazioni sull’imposizione dei profitti in vigore fino ad oggi (ossia “tax rate 0%”), ovviamente purché tali imprese operino esclusivamente all’interno della free-zone in cui sono costituite (oppure fuori dal territorio emiratino) e non in mainland.
Il comunicato emesso dal MOF
Nel comunicato, è stato in primo luogo chiarito che sarà compito dell’Autorità fiscale federale degli Emirati Arabi Uniti essere la responsabile dell’applicazione, della raccolta nonché dell’amministrazione dell’imposta sulle società, in linea e coerentemente con i regolamenti e le circolari che saranno emesse dallo stesso Ministero delle Finanze.
In secondo luogo, è stato spiegato che, tale imposta, si applicherà a tutte le imprese ed attività commerciali, tanto è vero che, precisando, anche una persona fisica sarà considerata soggetta all’imposta ogni qualvolta sia il titolare di una licenza commerciale o un permesso per svolgere attività commerciale imprenditoriale negli Emirati Arabi.
Il Ministero precisa, inoltre, che a valle dell’OCSE/G20, il quale vede gli Emirati Arabi Uniti tra i firmatari dell’accordo internazionale riguardante la c.d. Global Minimum Tax, per i soggetti definiti “Grandi Multinazionali” si andrà verso una previsione di un’aliquota minima effettiva del 15%.
Queste previsioni sono sintomatiche dell’internazionalizzazione e della globalizzazione commerciale degli EAU, i quali si sono mostrati proattivi nell’adattarsi progressivamente a quelli che vengono definiti Standard Income Global Taxes, segno questo che gli Emirati Arabi Uniti sono, e voglio essere sempre più, attori protagonisti nel mercato globale.
Lorenzo Macchi
- Posted by Lorenzo Macchi
- On 24 Febbraio 2022